Di solito non racconto questi aneddoti, e di sicuro non capiterà molte altre volte. In genere lascio che rimangano nella mia mente e in quella di chi ha vissuto con me quelle esperienze. Ma sarà il tempo nuvoloso e incerto che agevola il volano dei ricordi, sarà una vecchia foto di un locale milanese vista per caso qualche minuto fa, che almeno in questa occasione decido di svuotare il sacco.
Siamo negli anni 90, per la precisione nel 96. Io e Alberto Rosati siamo soliti vivere la scena musicale milanese dei concerti. E in particolare i concerti e gli showcase organizzati da radio 105 nel locale Propaganda, a sua volta ex City Square, che mi dicono non esista più. Ci si prenotava per la serata via telefono, e io e Alberto eravamo d’accordo che avremmo telefonato una volta per uno, per assicurarci i concerti degli artisti che stimavamo. Quella sera era la volta di Gianluca Grignani. Avevo già ricevuto la chiamata dalla Sony e del grande Roberto Rossi per andare a giocarmi Sanremo Giovani a novembre con i miei produttori Mara Maionchi e Alberto Salerno con una canzone scritta da me e Alberto Rosati. La tensione era già alta, il pensiero andava sempre a finire a quella esibizione che da lì a breve avrei dovuto fare. Gianluca fece i suoi pezzi più famosi, un crescendo di emozioni, perché Gianluca è fortissimo anche dal vivo, mette tutto sé stesso sul palco. Insomma eravamo lì a goderci il concerto quando notai alla mia sinistra non tanto lontano da me, Biagio Antonacci. Guardai Alberto Rosati e poi dissi: ” ora vado a parlare con Biagio”
Feci qualche passo e mi trovai di fronte a lui. Non gli dissi che avevo tutti i suoi dischi perché non volevo sembrare un leccaculo. Mi presentai, dicendo che a breve avrei dovuto esibirmi sul palco dell’Ariston e che avevo bisogno di qualche consiglio. Fu molto gentile, mi disse della sua esperienza su quel palco, facendomi comunque intuire la difficoltà e l’insidiosità di quel meraviglioso ma pericoloso palco. Poi mi fece un in bocca al lupo dicendomi che mi avrebbe seguito in tv. Lo ringraziai e tornai a fianco di Alberto per continuare a seguire il concerto di Grignani. Il concerto ormai volgeva al termine, e Gianluca catturò definitivamente tutti con una versione pazzesca di “Anna” di Lucio Battisti. La bellezza e il potere della musica. Emozioni e incontri.
Andrea